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Gasperini: “Con il Sarajevo non voglio presunzione. Gomez sta benissimo”

Gasperini

La sentenza che ha consentito al Milan di rimanere in Europa League, obbligherà l’Atalanta a 3 turni preliminari prima di poter accedere ai gironi della seconda competizione europea per club. Domani è già tempo di gara ufficiale per i nerazzurri che affronteranno, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, i bosniaci del Sarajevo. Ha parlato in conferenza, il tecnico Gian Piero Gasperini: “Non è un’amichevole, si gioca una partita di qualificazione con risvolti difficili. C’è sempre un po’ di incertezza e curiosità della prima partita, un’incognita. Ma la squadra ha lavorato bene in questi ventidue giorni. Siamo nella giusta dimensione, è un successo essere qui nuovamente a giocare questa competizione. Non ci sentiamo degradati per dover giocare queste partite, anzi, è un obiettivo che abbiamo inseguito per lungo tempo ed eravamo molto soddisfatti a fine campionato”. Sulla formazione da schierare: “Barrow ci sarà sicuramente perché sta facendo cose straordinarie, non è una novità, ma un punto di forza. Papu è partito con una grande condizione, in avanti ci affidiamo alle certezze. Dobbiamo sopperire a qualche defezione, come Ilicic e Freuler, lo facciamo ricorrendo alla nostra rosa, senza snaturare”. Intervenuto anche il capitano Papu Gomez, rimasto a Bergamo anche quest’anno, dopo le tante voci di mercato: “Non mi sembra giusto, per rispetto della squadra, parlare di mercato oggi. Domani abbiamo una partita importante, vogliamo passare il turno, quindi si parla solo dell’Atalanta. Ogni anno dopo tante partenze dobbiamo fare un po’ dei miracoli, non è facile confermarsi, ma penso che dopo queste due stagioni la squadra gioca a memoria, aiutando i nuovi arrivi. Non è facile adattarsi, ma speriamo che anche chi è arrivato adesso possa entrare velocemente nei nostri meccanismi”. Infine sull’ormai ex compagno, ma grande amico, Petagna: “È un ragazzo straordinario, mancherà a tutti nello spogliatoio, non solo a me. Io ora sto più vicino a Duvan, perché parliamo la stessa lingua e gli faccio capire cos’è l’Atalanta o cosa chiede il mister, anche in città per trovare la nuova casa. Se succede qualcosa ho un buttafuori accanto a me”. 

Rassegna Stampa

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