Carlo Ancellotti ha rilasciato un’intervista in esclusiva al Corriere dello Sport, analizzando i sorteggi dei quarti di Champions League, soffermandosi ovviamente sulla doppia sfida Italia – Spagna, con Roma e Juventus rispettivamente contrapposte a Barcellona e Real Madrid.
L’ex allenatore del Bayern si trova nella “Grande Mela” ad un evento assieme all’amico Marco Tardelli, in qualità di ambasciatore della Ong Diplomatici fondata da Claudio Corbino. Per la settima volta, tremila studenti provenienti da 110 Paesi (1500 sono italiani) apprenderanno come funzionano le Nazioni Unite e lo faranno con il sistema del “Learning by doing”, insomma come in un gioco di simulazione. Quest’anno la grande idea di Corbino è stato portare al cospetto di questi ragazzi il 42° Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, che ha esortato l’aula strapiena a “Cambiare il mondo. Io lo volevo fare, spero che sia anche la vostra volontà”.
Ancelotti parte proprio dall’incontro con Clinton. “Abbiamo fatto la foto: sarà stato contento di avere un ricordo assieme a me- ride-. È stato un onore, è una persona che ha fatto tanto per la pace nel mondo e viene ricordato da tutti come un ottimo presidente. È stata davvero un’emozione molto forte trovarmi a parlare da questo palco davanti e una platea mondiale, dove si fanno scelte importanti per il Pianeta: interessante e piacevole”. Poi sa che non si può esimere dal palare di calcio. Mette soltanto un paletto:”Non mi chieda della Nazionale. È una decisione che non ho ancora preso: aspetteremo fino a giugno”.
Si inizia quindi con un’analisi del sorteggio di Roma e Juventus. “Diciamo che è un sorteggio complicato. La Juve ha qualcosa in più a livello di esperienza rispetto alla Roma. Per i bianconeri è un po’ più abbordabile, per i giallorossi più difficile. La Roma, però, è uscita dal brutto periodo che ha attraversato e sta andando forte. A questo punto della Champions contano i dettagli, anche quelli minimi. Basta poco per cambiare le sorti di una qualificazione: un fischio dell’arbitro, un piccolo infortunio. Auguro a entrambe di andare in campo e fare bella figura”.
Probabilità del passaggio per entrambe… “Non lo so. Non sono di certo favorite, perché affrontano due potenze del calcio europeo. Ma se la possono giocare”.
Però nell’arco di 180′ anche due potenze come le spagnole diventano vulnerabili…
“Certo. Ripeto, i match di Champions si risolvono per i dettagli. Con partite secche basta un errore arbitrale per andar fuori. Real e Barca sono favorite per esperienza e perché hanno Ronaldo e Messi”.
Il Barcellona ha distanziato il Madrid in campionato e si appresta a vincerlo, osa che potrebbe far pensare che sia più forte e dunque ostacolo più duro da affrontare… “No, perché secondo me non è più forte. Il Barcellona ha semplicemente fatto meglio in campionato. Punto. Credo che si equivalgano. Ribadisco, hanno talento ed esperienza: ciò che serve per avere successo in Champions”.
L Juventus invece il sorpasso al Napoli lo ha trovato… “Tutti dicevano che era la favorita, quindi nessuna novità. Il Napoli ha fatto fino adesso ottime cose, ha perso un po’ di ritmo con la sconfitta in casa con la Roma. Però quattro punti da recuperare, con lo scontro diretto in palio, non sono una differenza incolmabile”.
Giudizio unanime: il Napoli gioca il più bel calcio in Italia e fra i più spettacolari in Europa. Peccato che forse non vincerà… “Giocar bene, però, è soggettivo. A me piace il Napoli, ma per come sta in campo anche la Juve. I bianconeri sono più solidi, difendono alla grande e sfruttano alla perfezione le qualità della rosa. A me non sentirete mai dire: questa gioca bene, l’altra no. Il giudizio sulla bellezza di ciò che si vede è personale. A me, per esempio, mi diverte vedere una squadra che sa difendere. Ciò che amo del Napoli è la sua identità. Però l’identità ce l’ha anche la Juve”.
Un pensiero sul Milan e su Gattuso… “Gioca da squadra. Gattuso è riuscito a introdurre nella testa dei calciatori l’idea di collettivo. La sua caratteristica è sempre stata quella di avere una volontà granitica e di non arrrendersi mai. Ma Gattuso è un ragazzo molto intelligente e per lui tutto è possibile”.
Montella esonerato dal Milan, poi con il Siviglia elimina il Manchester United dello “Special One” Mourinho. Incredibile come un allenatore possa essere tanto criticato prima e tanto elogiato poi… “Facilissimo: l’allenatore viene giudicato esclusivamente dai risultati. Lo sappiamo e dobbiamo farcene una ragione. Ma questo è un giudizio solo di comodo e superficiale, perché in verità c’è molto di più. A volte nelle società non c’è la competenza e in altre occasioni è più semplice quando le cose non funzionano mandarlo via. Ma il calcio oggi è un qualcosa di complesso: i metodi di lavoro, le motivazioni che si danno ai giocatori e il rapporto che c’è con loro. E poi, ovviamente, c’è anche il risultato”.
Il suo attuale obiettivo… “Quello di tornare ad allenare, perché è ciò che amo fare”.
