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Come funziona il VAR: tutto quello che c’è da sapere sugli arbitri assistenti in video

VAR calcio come funziona

Come operano i VAR nella video operating room

Le federazioni ce lo invidiano, i giocatori in maggior parte lo osteggiano, i tifosi sono divisi a metà. E la confusione, in proposito, è tantissima. Vari gli interrogativi: quelli applicativi (“quando si usa?”), grammaticali (“si dice il VAR o la VAR?”), funzionali (“allora gli arbitri non servono a nulla?”). Ma dopo aver letto questa guida non avrete più nessuna scusa e verrà sciolta ogni singola riserva che possiate avere sull’esperimento che sta rivoluzionando il gioco del calcio. E il meglio deve ancora venire!

Premesse

Alla base, c’è da analizzare la sigla VAR, che sta per arbitro assistente in video (Video Assistant Referee). Per cui è bene capire che di base si sta discutendo sempre di una o più persone, che all’interno di una stanza analizzano e controllano azioni delicate con l’aiuto delle immagini. Inoltre, nella dicitura inglese, si sottintende “experiment” dalla FIFA, mentre l’IFAB preferisce il termine “technology” che ad avviso di chi scrive non è corretto perché i protagonisti sono sempre altri arbitri e non le immagini che rivedono al video. Quindi, non è condivisibile il femminile, lasciandosi preferire la dicitura al maschile. Sarà dunque IL VAR (se ci si riferisce al sistema in generale) o I VAR (se ci si riferisce agli assistenti in video) e non LA VAR. Non è comunque un errore grave usare il femminile.

Principi generali: i dieci comandamenti del VAR

L’IFAB, l’istituto che modifica le regole del calcio e che ne ha permesso uno sviluppo al passo con i tempi e le nuove esigenze, ha stabilito dieci principi generali, quali:

1) L’obiettivo non è quello di raggiungere il 100% della precisione nelle decisioni, in quanto verrebbero meno lo scorrere naturale e le emozioni del calcio.
2) La video assistenza è prevista soltanto per situazioni chiave, quali gol, rigori, cartellini rossi e scambi di identità.
3) L’arbitro prenderà sempre una decisione che può essere sovvertita soltanto se dalla review vengano evidenziati chiari errori.
4) I VAR sono ufficiali di gara.
5) Solo l’arbitro può accordare una review, i VAR possono soltanto suggerirla.
6) L’arbitro dovrà essere visibile, per quanto gli è possibile, durante la review per questioni di trasparenza. Anche per questo i giocatori non possono stargli vicino durante la revisione. I calciatori che chiederanno l’intervento del VAR saranno sanzionabili con ammonizione; gli elementi della panchina con espulsione o allontanamento. Stessa sanzione prevista per chi si avvicina all’arbitro durante la review.
7) L’ultima decisione sarà presa soltanto dall’arbitro. Non è consentito all’arbitro di omettere una decisione per rimandare la questione ai VAR; questi potranno intervenire soltanto laddove il direttore di gara abbia chiaramente sbagliato a far proseguire il gioco senza provvedere su una situazione controversa. Tuttavia, c’è un periodo massimo entro il quale può aversi un intervento dei VAR. Le sanzioni disciplinari prese durante l’azione che viene poi sospesa per l’accordare una diversa decisione sulla situazione controversa rimarranno in essere, tranne se si tratta di cartellini gialli o rossi estratti in caso di azioni pericolose o chiare occasioni da rete (Deny an Obvious Goal Scoring Opportunity = DOGSO).
8) Non c’è alcun limite di tempo per la review: il principio guida dell’IFAB è che “la precisione è più importante della velocità”.
9) Una partita non può essere annullata per il malfunzionamento del sistema VAR (idem dicasi per la Goal Line Technology), per una decisione sbagliata presa da uno dei VAR o per una decisione omessa.
10) Vi è solo il seguente protocollo che  può essere utilizzato.

Quando intervengono i VAR

Le situazioni in cui i due VAR, di cui uno è anche detto AVAR perché assistente del VAR, possono intervenire sono ben delineate dal protocollo IFAB e sono le seguenti.
1) GOL
In caso di realizzazione di una rete, i due assistenti in video devono controllare quattro aspetti: eventuale fuorigioco, eventuale uscita del pallone nel corso dell’azione, che la palla abbia essenzialmente oltrepassato la linea di porta (in Italia c’è comunque la Goal Line Technology che segnala sul polso dell’arbitro se la palla entra) ed infine eventuali falli commessi nella fase conquista del pallone detta in gergo Attacking Phase Possession (APP).

2) RIGORE
In caso di assegnazione di un calcio di rigore, i due assistenti video devono controllare cinque aspetti: se vi è un fallo da rigore, se è stato commesso dentro o fuori area, eventuale fuorigioco, eventuale uscita del pallone nel corso dell’azione ed eventuali falli commessi durante l’APP.

3) FALLO GRAVE DI GIOCO E VIOLENZE
Vale soltanto per le situazioni da rosso diretto, tra cui il DOGSO, e non per i cartellini gialli. Si rivede soltanto l’episodio controverso.

4) SCAMBIO DI IDENTITA’
I VAR devono intervenire nel caso in cui l’arbitro sbagli un giocatore da ammonire o da espellere.

Come si svolge il procedimento

In generale, tutte le situazioni vengono riviste comunque dai VAR, per cui non è sempre necessario chiedere una revisione sul campo (On Field Review = OFR).
Se per la natura della situazione non è necessaria la review ma soltanto la comunicazione con i VAR, si avrà il silent check (in genere, è il caso del fuorigioco o della palla uscita fuori dal campo). Se dal controllo dei VAR risulta che una review potrebbe meglio fugare dubbi in quanto è richiesta un’attività interpretativa, possono suggerirlo all’arbitro, che comunque resta l’unico a poter decidere se procedere o meno alla review.

Se l’arbitro vuole una review quando il gioco non è fermo, prima di poter procedere alla visione delle immagini deve attendere che l’azione si svolga in una zona neutrale del campo, cioè quando nessuna delle due squadra si trova in APP.

L’arbitro dovrà quindi indicare chiaramente, mimando uno schermo televisivo, l’inizio e la fine della review. Durante la review, l’arbitro può avvalersi sia di replay a velocità normale che di slow-motion: la velocità normale deve essere usata per valutare intensità e volontarietà di un fallo, la slow-motion per stabilire punti di contatto per falli di gioco o falli di mano.

Curiosità

I VAR agiscono all’interno della VOR, Video Operating Room, coadiuvati da un Replay Operator.

Un’università di Lovanio, in Belgio, è stata incaricata di analizzare i dati relativi al VAR. Questi saranno poi convalidati dalle università di Monaco e Harvard.

Una decisione definitiva sull’impiego del sistema VAR nel mondo del calcio è prevista per il 2018, massimo il 2019.

Rassegna Stampa

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