Seguici su

News

Milan, Gattuso: “Con Bakayoko risolveremo in uno stanzino”. Leonardo: “Se ha sbagliato pagherà”

Gattuso

Nuove scintille Gattuso-Bakayoko nel primo tempo di Milan-Bologna. Intervistato al termine del match, l’allenatore rossonero ha commentato l’episodio ai microfoni di ‘Sky Sport’: “I problemi che succedono sono affari nostri e ce la vediamo negli spogliatoi. Ho detto a Bakayoko di riscaldarsi, ci ha messo un po’ di tempo in più e ho scelto José Mauri. Ho 27 giocatori, indossiamo una maglia gloriosa e bisogna fare le cose giuste, essere coerenti. Ho aspettato 7/8 minuti, non si era ancora messo i parastinchi e ho fatto quella scelta. Anch’io ho mandato a quel paese tanti allenatori nella mia carriera, ma finiva là, con rispetto e guardarsi negli occhi. Oggi il mio obiettivo è portare avanti questa società gloriosa e avere il rispetto dei calciatori, cercando di farli esprimere al massimo.  Tutti possono mandarmi a quel paese, poi ci chiudiamo nello stanzino e vediamo. È una questione che voglio chiudere nello spogliatoio. Voglio parlare con la mia lingua, poi vedremo“.

Sempre ai microfoni di ‘Sky’ è poi intervenuto il direttore generale Leonardo, che ha chiarito: “Non vogliamo fare un processo pubblico. Il ragazzo ha subito anche cose non semplici. Errori sono errori, cose giuste sono cose giuste. Ma Bakayoko ha tante cose positive come ragazzo. Se sbaglia paga, sono successe anche con altri giocatori. Con lui forse è stata più pubblicizzata. Ma una sola cosa non può essere toccata: il Milan. Questa società non può essere mai danneggiata, noi siamo qua a garanzia di quello. Ci tengo a dire che non è che non parliamo e non vediamo“.

Infine, anche il centrocampista di proprietà del Chelsea ha fornito la propria versione sui social: “Sono diverse settimane che sui media si parla di me, ma io ho deciso di non dire niente e di continuare a lavorare. D’altra parte però quello che è successo stasera (ieri, ndr) e l’interpretazione che si sta cercando di dare alla cosa mi obbliga a rispondere subito perché io non accetto di essere considerato un giocatore che si rifiuta di entrare in campo quando glielo chiede il suo allenatore e che non rispetta il suo club e i suoi compagni di squadra. Iniziando in panchina ero pronto a dare il 200% anche se avessi giocato soltanto 5 minuti. Quando Lucas si è fatto male mi è stato detto di cominciare a prepararmi per il cambio. E così ho fatto, mi sono preparato subito e mi sono scaldato per 2/3 minuti massimo. In seguito mi hanno chiesto di tornare in panchina, tutto questo è successo tra il 23′ e il 26′. È nel momento in cui mi sono seduto in panchina che l’allenatore si è rivolto a me in modo inatteso e io non ho fatto altro che ripetere le sue parole, niente di più. Che le cose siano chiare: non mi sono mai rifiutato di entrare in campo e non ho mai perso tempo nell’andare a scaldarmi, mi sembra che le immagini parlino chiaro. Avevo un solo desiderio, entrare in campo e aiutare i miei compagni come ho sempre fatto e come farò fino alla fine della stagione, forza Milan“.

Rassegna Stampa

Collabora con noi

Facebook

Twitter

Altri articoli in News