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Genoa, Preziosi: “Piatek preso ad Ibiza, un gioiello come Motta e Milito”

Piatek

Un inizio di stagione strepitoso e dei numeri che resteranno nella storia, quelli della prima stagione italiana di Piatek. A parlarne alla Gazzetta dello Sport è il presidente genoano Preziosi, partendo immediatamente dalla questione mercato: “Piatek è essenziale per il Genoa. Poi, non ci prendiamo in giro, io lo so che me lo porteranno via, perché merita le attenzioni ed i soldi che gli offriranno: ci guadagnerà lui, ci guadagnerà il Genoa e noi punteremo su Favilli. Siamo già tempestati di telefonate dall’Italia e dall’Europa, tutti top club, ma chi vorrà Piatek dovrà parlare con me, il resto lo considererò malcostume. De Laurentiis ha dato la sua versione: io non dico mai con chi parlo e chi è interessato a un mio giocatore. Non so quale sia il suo prezzo ora, non ci ho ancora pensato”.

La curiosità arriva però dalla storia raccontata da Preziosi, che svela come sia arrivato a conoscere un profilo tanto interessante: “Me lo segnalò un procuratore amico, Gabriele Giuffrida. Il percorso è stato quello solito, fatto di highlights, un link di Wyscout e poi una partita intera. Non ricordo Cracovia contro chi, ma ricordo dove l’ho vista: a Ibiza, casa mia. Io, la tv e nessun altro, perché ho un modo di valutare i giocatori tutto mio, devo essere da solo, senza condizionamenti. Vidi un attaccante che aveva tutto quello che cercavo, dalla qualità alla cattiveria, e che era sempre dove arrivava la palla. Telefonai a Giuffrida e dissi ‘lo prendo’, poi a Perinetti dissi che bisognava incontrare subito il Cracovia. l giorno dopo era tutto fatto. Io sono così, un ansioso: una scelta la azzecco o la sbaglio, ma non mi piace aspettare. Ci sono giocatori che vedi e rivedi, con Piatek non c’era niente su cui riflettere”

Chiusura ancora sul centravanti polacco, rientrato ormai in una cerchia ristretta di nomi della gestione Preziosi: “Milito, Thiago Motta e Piatek sono i tre gioielli della mia gestione.  Lui ed il Principe sono comunque molto diversi, le sterzate di Milito erano inimitabili, Krzysztof è più “moderno”, un centravanti classico ma completo. A chi assomiglia Piatek? Solo a Piatek. Nel momento in cui lo presi non pensai al prezzo a cui lo avrei rivenduto, ed anzi mi dissi: comprerò anche Favilli, così se non funziona Piatek avrò comunque un buon centravanti”.

Rassegna Stampa

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