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Uruguay, Godin: “Abbiamo grandi ambizioni. All’Italia mancano i campioni”

Godin Uruguay

Diego Godin e il suo Uruguay sono pronti per i Mondiali. Intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’,  il capitano della Celeste ha caricato la sua squadra in vista dell’inizio del torneo: “Abbiamo grandi speranze. La nostra è un’ottima nazionale, mix di esperienza e gioventù. Però conosciamo le difficoltà di un Mondiale. Germania, Spagna e Brasile sono le mie favorite. Il Brasile è solido, forte ed ha fatto una gran fase di qualificazione. Detto questo vedo sempre più competitività, tante nazionali sono cresciute e si preparano meglio. Le distanze si sono ridotte e ci siamo anche noi“.

Sugli “italiani” Vecino e Bentancur: “Gli ho fatto i complimenti per il gol che ha riportato l’Inter in Champions, con quello che è costato alla società ricostruire la squadra dopo il Triplete. Matias mi sembra fondamentale in questa Inter: oggi guardo a Inter e Milan e penso che manchino loro degli idoli, gente che possa identificare il club, renderlo riconoscibile. Vecino in questo senso ha un ottimo profilo, umano e tecnico. Bentancur è arrivato alla Juve dopo aver lottato col Boca e si è visto al momento di farsi spazio: considerando l’ età e la qualità dei bianconeri ha giocato tanto e bene. È giovane ma gioca con la maturità di un veterano: nei movimenti con e senza palla mostra una personalità impressionante. Per me fa la differenza, crescerà tantissimo e ha ancora tanto da dare alla Juve. È uno da squadra grande“.

Infine, Godin ha parlato dell’inaspettata esclusione dell’Italia. Ecco la sua spiegazione: “Ho visto le partite contro la Svezia, che era convinta di ciò che stava facendo, con le idee chiare. Si sono difesi benissimo, sembravano voi, e hanno colpito al momento giusto. L’ Italia è entrata in una fase di frustrazione e ansia e non è riuscita a risalire. Il problema per gli Azzurri a mio avviso è che hanno sempre avuto attaccanti decisivi e oggi, senza voler mancare di rispetto a nessuno, non è la stessa cosa. Non c’è un Baggio, un Inzaghi, un Vieri, un Del Piero, un Totti. Avete ancora grandi difensori, sì, ma in attacco vi mancano quei giocatori che hanno fatto storia e facevano la differenza“.

Rassegna Stampa

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