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Milan, Suso: “Doppietta al derby indimenticabile e voglio Coppa Italia e quarto posto”

Suso

Anche quando il Milan era nelle retrovie, lui era uno dei pochi che riusciva ad essere decisivo. Una giocata, una botta dai 30 metri, un assist geniale: Suso c’è sempre stato, e ora che la squadra rossonera ha spiccato il volo non ha intenzione di fermarsi.

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport (dove trovate la versione completa) lo spagnolo riassapora i ricordi milanisti, a partire dalla doppietta nel derby: “E’ la partita più indimenticabile della mia vita. Secondo l’esordio con il Liverpool in Premier. Terza la Supercoppa vinta contro la Juventus. Riguardo all’offerta da parte dell’Inter in estate, lo spagnolo afferma che: “ avevo appena cambiato procuratore e loro hanno parlato con lui. Poi quello che ha risposto il Milan al mio agente non lo so, io avevo le idee chiare: rimanere e rinnovare. Potevo andare via anche prima di rinnovare, ma qui sto bene e sono molto contento. Poi nel calcio non c’è un ‘per sempre’, e ora è importante finire la stagione”.

Alla domanda su chi toglierebbe all’Inter è sicuro: “Tutti dicono Icardi, io però ho giocato nelle giovanili con Rafinha prima che scegliesse il Brasile: se sta bene è un grandissimo giocatore”. Riguardo alla corsa Champions non ha dubbi sulla rivale: “La Lazio. Non è una squadra che gioca così vistosamente bene, ma lascia pochi spazi. E’ la più regolare”.

Ha le idee chiare, Suso, anche quando gli chiedono di scegliere tra quarto posto, Coppa Italia e Champions League: “Quarto posto. Se vinci l’Europa League e arrivi decimo in campionato, che senso ha? Contro la Juventus in Coppa Italia sarà una finale e le finali non si giocano si vincono. Possiamo alzare il trofeo noi come loro. Come nel derby”.

Ora un pensiero sui suoi compagni di squadra: “Mi ha sorpreso molto Romagnoli. Mi sta piacendo tantissimo. Ha avuto dei problemi fisici ma ora ha un livello molto alto. Su Gattuso dico che la sua migliore caratteristica è la passione. Ha vinto tanto e sa come funziona tutto questo. Il suo Milan è concentrazione, in tutto. Mi ha colpito per la voglia di lavorare, gli piace quello che fa e mette molta intensità. Se ti alleni così, in partita è più facile. A me piace il modo in cui entra nelle persone. È molto sincero, parla tanto. Urla sempre anche in partita? Ci avvisa su quello che stiamo sbagliando, a volte non noti una cosa e lui ti aiuta perché te lo dice. Io però voglio giocare il primo tempo sulla fascia dove c’è lui. Così mi urla per tutto il tempo ma almeno, nel secondo, sono più tranquillo…”.

Rassegna Stampa

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