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Milan, Bonucci: “Gattuso sembra Conte. Crediamo nella Champions”

Dopo la vittoria ai calci di rigore all’Olimpico contro la Lazio ed il pass per la finale di Coppa Italia, l’ex difensore della Juventus ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Nella lunga intervista ha detto la sua sull’ottimo momento dei rossoneri, sul Gattuso allenatore e sulla tormentata scorsa estate.

Il primo ricordo è il gol di Brignoli, che ha portato il primo punto al Benevento in Serie A e che è coinciso con l’esordio di Gattuso sulla panchina del Milan. “Sì, perché lì abbiamo toccato il fondo, peggio di così non poteva andare e si poteva solo migliorare. Ho sempre avuto fiducia nella squadra e nel progetto. E Gattuso ha dimostrato, nonostante la giovane età e la poca esperienza in panchina, di avere grande carattere e di saper far giocare bene la squadra. La sua caratteristica migliore è la capacità di trasmettere a noi giocatori la fame e la cattiveria, doti che lo hanno contraddistinto anche da giocatore. E’ stato inoltre bravo a far sentire tutti importanti, e questo penso sia il segreto più grande. Gattuso mi ricorda Conte per carisma, determinazione e la ferocia che trasmette alla squadra.”

In seguito un pensiero sui giovani del Milan, come Cutrone e Calabria, che stanno diventando sempre più trascinatori. “Patrick ha il talento di chi vuole arrivare e non molla niente: per fare una grande carriera non deve perdere la fame e la voglia di migliorarsi. A volte viene rimproverato perché, per la giovane età, guarda soprattutto al gioco-non gioco, però in una squadra non è quello l’importante, è fondamentale andare tutti verso la stessa direzione. Ma quello che mi ha stupito più di tutti in questo momento è Calabria che ha fatto una crescita davvero importante, aveva bisogno di fiducia e adesso sta dimostrando di essere un giocatore importante sia per il Milan che per l’Italia. Quando hai una squadra giovane vuol dire anche che hai margini di miglioramento importanti e se questo è il Milan di adesso, mi diverte pensare a quello che sarà”.

Visto il cammino intrapreso dal Milan, l’emittente satellitare gli domanda se creda nel quarto posto, nel raggiungimento della Champions League. “Se ci credo alla Champions? Sì. È un obiettivo e credo che questa squadra abbia le carte in regola per lottare. Io ho sempre creduto nell’impossibile… sono molto legato alla teoria del precedente: questa teoria dice che io sono arrivato alla Juventus giocando i preliminari di Europa League, passando un anno difficile, mentre quello successivo abbiamo vinto lo scudetto. Mi affido a questa teoria…”

Poi un’analisi sui primi mesi di Bonucci al Milan. “Nei primi tre mesi ho pensato “chi me lo ha fatto fare?”E’ stato il momento in cui le mie prestazioni in campo non coincidevano con il vero Bonucci perché la testa muove tanto, se non tutto. Poi mi sono messo a lavorare ed ho pensato più a me stesso che a tutto il resto, a come aumentare la fiducia in me stesso perché non era possibile che fossi cambiato nell’arco di tre mesi.”

Su questa situazione potrebbe aver influito il fatto che, appena arrivato, abbia ricevuto la fascia da capitano. Il numero 19 risponde così: “Da parte mia forse ho sbagliato nel non parlare prima con la squadra, ma la società credo abbia deciso di iniziare un nuovo ciclo. Quindi non dipendeva da me la scelta di essere capitano: per me è soltanto un onore e un onere. Una responsabilità in più e, nei primi mesi, devo essere sincero, ho un po’ accusato questo peso. Ma poi con l’aiuto della squadra e con l’arrivo di Gattuso, siamo riusciti a dividerci il peso e i risultati, sia individualmente che come squadra, si sono visti”.

 

Rassegna Stampa

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