Il campionato del nuovo Bologna di Filippo Inzaghi è appena iniziato: 6 punti dei 7 totali sono infatti arrivati nelle ultime tre sfide grazie alle due vittorie ottenute contro Roma e Udinese. Intervistato ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’, l’allenatore ha parlato dei suoi primi mesi in rossoblu: “Eravamo arrivati ad un punto di accettare troppo serenamente di perdere. Mi sembrava che i giocatori si fossero convinti di non essere forti. Io con i giocatori sono molto franco, cerco sempre di spiegargli tutte le cose senza girarci troppo intorno“.
L’ex Venezia ha dunque ridato consapevolezza alla sua squadra: “Il giorno prima della sfida contro la Roma ho detto ai miei giocatori che credevo in loro, che potevano fare l’impresa. Ma non può essere solo l’allenatore a crederci, deve partire da ciascuno di loro. Mi è piaciuta la voglia che abbiamo messo con l’Udinese. Era la mia quando giocavo, è la mia da quando alleno. I miei giocatori ce l’hanno dentro. Vorrei che diventassimo i rompiscatole del campionato“. Infine, sul calore della piazza: “C’è un affetto incredibile, incondizionato. Vogliamo far ritrovare la passione a questo tifo. Mi piacerebbe far tornare questi tifosi orgogliosi. E sognare, chissà: tra qualche anno lottare oltre che per la salvezza anche per qualcos’altro. Sono un sognatore. Alcuni mi chiedono chi me lo fa fare, ma io in poltrona non ci so stare“.
