Seguici su

News

Benevento, Sagna: “Sono qui per un’impresa, De Zerbi mi ricorda Guardiola”

sagna

Dopo l’incredibile approdo ai sanniti, Sagna parla della sua scelta e del motivo della stessa. Rivela inoltre interessanti impressioni personali su Roberto De Zerbi e sul Presidente del Benevento, Vigorito. Da sottolineare che questa intervista ha provato a farla in italiano, elemento non casuale che fa comprendere come le sua intenzioni sia più che serie.

La prima domanda è legata alle impressioni sul Benevento come squadra e città, ad un giocatore che ha calcato i maggiori campi europei. L’ex City afferma che era a conoscenza “delle difficoltà che stava affrontando in classifica perché avevo visto il video del gol del portiere Brignoli al Milan ed ero rimasto incuriosito da quella storia e stupito dall’esultanza di quella tifoseria. Così, quando il mio agente mi ha detto che c’era questa possibilità, ho deciso di andare a parlare di persona con il presidente Vigorito”.
Dopo l’impressione iniziale, Sagna racconta il suo primo colloquio con Vigorito, il quale ha affermato che il francese ha accettato la sua proposta perché “ubriaco”. “Appena mi ha spiegato il suo progetto, ho avuto chiara la percezione che dovevo solo rimettermi a posto fisicamente e dare una mano al Benevento. Non è facile incontrare gente così oggi nel calcio, lui parla della squadra come se fosse una figlia”
Ora una domanda sul prossimo avversario dei sanniti, l’Inter di Luciano Spalletti, che sta vivendo un complesso momento e che potrebbe essere colpita da un Benevento in forma. Il francese dichiara che “Non sono quelli del Triplete, ma stanno tornando grandi. Questo però non ci deve importare perché noi vogliamo provare a compiere un’impresa, ce lo impone la classifica”.
Sagna, oltre ad aver giocato in tutti i maggiori stadi europei, ha avuto la fortuna di essere allenato da due mostri sacri come Wenger e Guardiola. “Per me sono molto diversi, tatticamente Guardiola lavora di più rispetto a Wenger. Mi piacevano tantissimo gli allenamenti di Pep, da lui ho imparato molto: sembrava di giocare a scacchi perché ogni mossa era calcolata. Per Wenger era molto importante invece l’aspetto tecnico, fa tante partitelle a un tocco per cercare di affinare i fondamentali: in questo è un maestro”.
Dopo aver esplicitato il pensiero su questi due, passa all’analisi del suo attuale allenatore, Roberto De Zerbi, facendo un paragone che lascerà decisamente soddisfatto l’ex Foggia e Palermo. “È un piccolo Guardiola perché cura tutti i dettagli e vuole sempre che giochiamo la palla e che ci muoviamo insieme. Tiene moltissimo a questo aspetto”.
La domanda finale è legata alla situazione attuale di classifica del Benevento, ancora ultimo in classifica e distante undici punti dalla salvezza. Il francese afferma che crede nell’impresa e che “Io sono qui per questo, il problema è la classifica ma c’è gente di qualità e di carattere. Sì, possiamo salvarci”.

Rassegna Stampa

Collabora con noi

Facebook

Twitter

Altri articoli in News